mercoledì 5 maggio 2010

Call Center in outsourcing, soprattutto in Sicilia, si rischia di subire una radicale contrazione dei livelli occupazionali

Spett.li
  • Presidenza del Consiglio dei Ministri Roma
  • Ministro dello Sviluppo Economico Roma
  • AGCOM Centro direzionale, Isola b5,Torre Francesco, 80143 Napoli
  • Presidente Regione Sicilia Palermo
  • Assessore all’Industria Regione Sicilia Palermo
  • Assessore al Lavoro Regione Sicilia Palermo
  • Segreterie Nazionali SLC- FISTEL- UILCOM
  • Segreterie Regionali CGIL-CISL-UIL

Come ben noto, il settore dei call center in outsourcing, soprattutto in Sicilia, rischia di subire una radicale contrazione dei livelli occupazionali In tale settore di attività dopo il processo di stabilizzazione che ha coinvolto in Sicilia,a partire dal 2007, migliaia di lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato, viene impiegata forza lavoro che al momento gestisce uno degli asset più strategici delle imprese, la relazione con il cliente/utente finale , giovani lavoratori per cui spesso tale attività rappresenta l’unica opportunità lavorativa certa soprattutto nel Mezzogiorno d’ Italia.

Purtroppo il momento di difficoltà congiunturale da un lato, come già segnalato dalle Segreterie Nazionali SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL, e il venire meno degli incentivi previdenziali e fiscali connessi alle stesse stabilizzazioni del 2007/2008, rischia di ripercuotersi mettendo a rischio l’occupazione nel nostro territorio e ciò soprattutto a danno della forza lavoro occupata presso le aziende di più grandi dimensioni e che operano nel rispetto delle regole.

Un altro dei fattori che rischia di far precipitare l’occupazione nel settore è la delocalizzazione verso l’estero determinata dalle politiche delle più grandi committenti che operano nel settore.

Nello specifico segnaliamo che, nonostante la “ new Company” Alitalia abbia fatto vanto della sua presunta italianità , a quanto pare la stessa azienda avrebbe deciso di destinare una grande parte della commessa in precedenza gestita dal call center Alicos di Palermo ad un'altra società che a sua volta si avvarrebbe di un call center ubicato in Albania.

Se tali fatti dovessero trovare conferma, ci troveremmo di fronte ad un ennesimo scippo consumato a danno dell’occupazione nella Regione Sicilia.

Il “salvataggio di Alitalia pesa sulla fiscalità di tutto il Paese” e il lavoro va all’estero con un meccanismo di massimo ribasso; Analoga circostanza riguarda le sei concessionarie del Servizio Telefonico in Italia che oltre a delocalizzare fuori dai paesi europei,procedono anche in Italia con il massimo ribasso, mettendo in strumentale concorrenza le singole Regioni e le iniziative a sostegno dell’occupazione e formazione sul Territorio, determinando un vero effetto domino, con lo spostamento del Lavoro da una Regione all’altra , generando migliaia di disoccupati frutto di vere e proprie speculazioni finanziarie , indirettamente a sostegno dei profitti delle aziende committenti titolari delle pubbliche Licenze nella Telecomunicazioni.

Vi chiediamo, pertanto, di intervenire risolutamente per quanto di Vs.competenza per far si che venga fatta luce su tale incredibile vertenza. Se della italianità se ne vuol fare una bandiera la Sicilia non può essere considerata cosa diversa rispetto al resto d’Italia.
Le Segreterie Regionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM –UIL

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